Τυφλος, l’amore come illusione

“Il racconto si distingue per lo stile accurato e originale, attraverso il quale l’autrice tesse una tela di personaggi ben delineati e sfaccettati. Ha ricevuto particolare apprezzamento dalla giuria per la narrazione scorrevole e allo stesso tempo carica di suspense; pregevole, in particolare, il recupero dell’epos omerico per trattare la tematica dell’illusione amorosa, nel tentativo di reinterpretare il mito con un occhio rivolto ad atteggiamenti e a una percezione dei sentimenti estremamente attuali.”

La vincitrice del concorso letterario della Notte dei Licei

Il 19 aprile 2024, nel nostro istituto si è svolta la serata della Notte dei Licei, nella quale gli alunni di ogni classe hanno mostrato impegno per la realizzazione dell’evento. Il testo riportato qui sopra riassume in poche righe la bellezza dell’elaborato di Lidia Corsino (alunna del 4 classico), vincitrice della Notte dei Licei per il miglior racconto, frutto del tema de “l’amore come illusione”.

La trama del racconto

Ci troviamo in Grecia, più precisamente nell’isola di Citèra; l’autrice, grazie alla visione dei luoghi e la loro descrizione ben delineata, rende il testo fluido e incalzante. Il protagonista, che soffre per amore, si chiama “Τυφλός”, che in greco significa “cieco”. Disteso sulla collina che si affaccia sul suo palazzo, Tuflos vede giungere delle imbarcazioni straniere, nonostante sapesse che il sovrano, nonché suo padre, di nome Pisteo (in greco “avere fede”), non stesse aspettando alcuna visita.

Dall’imbarcazione scende un sovrano, di nome Ptosis (in greco “rovina”), proveniente da una terra lontana, Nefele (in greco “nebbia”), insieme alla sua bellissima figlia, chiamata Apáte (in greco “illusione”). I due reali stavano navigando da più di 30 giorni per conoscere i popoli e i costumi della Grecia. Il giovane, fin da subito, rimane accecato dalla candida bellezza della ragazza e durante la sua permanenza mostra ad Apáte ogni angolo di quella meravigliosa isola di cui era principe. 

Al tramonto portava la principessa su quella collina meravigliosa dove scorse per la prima volta l’arrivo delle imbarcazioni. “Era come se il tempo stesso si fosse fermato per lasciare spazio a questo momento incantato”, così lo descrive l’autrice. Passarono i giorni e l’amore per Apáte cresceva esponenzialmente, finché Tuflos le chiese la mano. Apáte era piena di gioia e abbracciò il principe.

La tremenda condizione e l’illusione svelata

A questo punto, Tuflos doveva chiedere il consenso del padre, che però disse che gli avrebbe concesso la mano della figlia ad una sola condizione: il giovane avrebbe dovuto lasciare il suo popolo e la sua isola per regnare a Nefele. Senza pensarci due volte, visto che era cieco d’amore, Tuflos accetta la condizione proposta da Ptosis, abbandonando il suo anziano padre, che necessita della sua presenza per il proprio bene e per quello del popolo.

Era una fresca giornata invernale e il giovane salpò verso Oriente. Nessuno dei suoi sudditi e nemmeno il padre lo andarono a salutare, poiché si erano sentiti tremendamente traditi, ma questo a Tuflos non importava. Avrebbe fatto di tutto pur di vivere con la sua dolce sposa.

Ma durante la navigazione, qualcosa andò storto. Le acque si erano fatte sempre più grandi e il mare si increspò violentemente, perciò il giovane sposo corse sul ponte per aiutare gli altri uomini che stavano insieme a lui. Dove erano finiti tutti? Il ponte dell’imbarcazione era infatti vuoto e, preso dallo spavento, si aggrappò sull’albero della nave cercando la grazia del dio del mare, Poseidone. Ma, ecco che scorse davanti a lui la bella Apáte insieme a suo padre; i loro visi erano strani e purtroppo il giovane capì che tutto era stato una illusione. La giovane si era trasformata in un mostro. Prima di essere inghiottito nel fondo del bruno mare, quel mostro diede un bacio maledetto a Tuflos. Oramai era chiaro, Tuflos era stato illuso, divenuto vittima di un amore ingannatore e meschino. Così la vita di un giovane che credeva nell’amore finì in una tempesta in mezzo al mare. 

L’amore come illusione

Il testo dell’autrice mette molto in rilievo il tema dell’amore come illusione e di quanto l’amore stesso possa essere distruttivo se portato all’estremo. Nonostante l’ambientazione antica, il racconto si rivela essere modellato sull’attualità degli amori meschini e mostra come, molte volte, l’affetto incondizionato possa risultare cieco.

Guarda le scorse Notti dei Licei!
 

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