Mare fuori, una serie con un messaggio educativo

La serie televisiva italiana “Mare Fuori” ha conquistato il pubblico per la sua rappresentazione realistica delle vite di giovani, detenuti in un istituto penitenziario minorile di Napoli.

Racconta le storie dei ragazzi e delle ragazze che affrontano le conseguenze delle loro azioni in un ambiente spesso senza vie d’uscita. La serie si distingue per il modo in cui mette in luce il ruolo cruciale degli educatori nel percorso di crescita e rieducazione di questi giovani.

Gli educatori nei carceri minorili non sono solo figure autoritarie, ma anche guide e modelli positivi per i giovani che cercano di riscattarsi. In “Mare Fuori” li vediamo impegnati in lezioni, attività  ricreative e dialoghi che aiutano i detenuti a scoprire nuove passioni e talenti. La relazione tra educatori e detenuti è centrale per il successo del processo rieducativo: non si tratta solo di controllo e disciplina, ma anche di ascolto, comprensione e creazione di un ambiente sicuro e rispettoso.

Gli educatori svolgono un ruolo fondamentale, aiutando i giovani a sviluppare abilità  sociali, emotive e pratiche che saranno cruciali per la loro vita dopo il rilascio.

Questo approccio rieducativo ha analogie con il lavoro di Don Bosco, il prete salesiano che, nel XIX secolo, si dedicò ai giovani emarginati, offrendo loro istruzione, formazione professionale e, soprattutto, un senso di appartenenza.

Don Bosco credeva nel potere dell’educazione come strumento di redenzione, basando il suo metodo sull’amore, la pazienza e la convinzione che ogni giovane avesse un potenziale unico.

Gli educatori nei carceri minorili di oggi, come Don Bosco, lavorano con giovani provenienti da contesti difficili, caratterizzati da criminalità e limitate opportunità. Vedono oltre gli errori dei ragazzi, riconoscendo in loro un grande valore, promuovendo rispetto, responsabilità ed empatia.

In conclusione entrambe le figure dimostrano che è possibile trasformare con il giusto approccio la vita di giovani che altrimenti potrebbero essere abbandonati a un destino di emarginazione e delinquenza. Gli educatori portano speranza ai giovani proprio come Don Bosco, nelle carceri minorili cercano di fare lo stesso per i giovani di oggi.

 

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