Potere ai piccoli!

Martedì 18 dicembre 2012 nel teatro di Villa Sora, gli studenti dell’Istituto hanno assistito ad una conferenza sul funzionamento dello Stato Italiano.milano-italy_26624
Ha aperto il dibattito Amedeo Piva, assessore alle politiche sociali del Comune di Roma, che ha incentrato il suo discorso sulla velocità con cui avvengono i cambiamenti. Sono stati tanti gli esempi che rendevano ben visibili quanto il nostro Paese sia in continuo cambiamento e questo è sicuramente dovuto all’evolversi delle nuove tecnologiche.
L’assessore Piva però ci ha posto davanti ad un quesito: le istituzioni vanno di pari passo  alla modernizzazione?
Per questo argomento ha preso la parola  Roberto Sgammini, funzionario del comune di Roma, che con l’ausilio di alcune  slide ha presentato a grandi linee com’è articolato lo Stato, la regione, la provincia. Ha iniziato la sua presentazione recitando il primo e il secondo articolo della Costituzione Italiana ponendo particolare attenzione sulle seguenti  due frasi: “la sovranità appartiene al popolo”,  “la Repubblica riconosce e promuove le autonomie locali, sulle quali si basa tutto lo Stato. A questo proposito Sgammini ha spiegato poi com’è divisa la Repubblica: comuni, province, città metropolitane, regioni e stato. È subito da notare che questi enti sono messi in ordine d’importanza, e il primo è il comune! Qui ha voluto mettere l’accento: siamo noi che tramite funzionari, da NOI eletti, arriviamo agli enti superiori. Quindi se c’è qualche mal funzionamento all’interno del nostro comune, dobbiamo essere attivi e farci sentire, la sovranità ci appartiene!
A questo punto Sgammini ci ha posto un’altra domanda: chi è che fa le leggi?
Chi fa le leggi è sicuramente lo Stato, che è composto da persone da noi elette tramite un voto. Questo ha come obiettivo quello di garantire il benessere comune, ma lo Stato si muove solo se siamo noi a farlo muovere, e se l’obiettivo viene meno, sta a noi farci sentire.
L’obiettivo di Roberto è stato quello di provocare: siamo prossimi al voto, ma soprattutto siamo prossimi nell’entrare nella vera vita e dobbiamo aiutarci se vogliamo vivere in tranquillità.
In chiusura ha preso parola Alessandro Radicchi, direttore Nazionale presso l’Osservatorio Nazionale sul disagio e la solidarietà nelle stazioni, che ci ha presentato una realtà purtroppo a tutti noi conosciuta: i barboni che abitano nella Stazione di Termini. Andando in stazione ci si imbatte spesso in  persone senza fissa dimora che rendono l’ambiente sporco e poco sicuro. Ovviamente questo è un disagio che non rende possibile vivere in tranquillità e allora prendiamo in mano la situazione e diamo una mano, se non lo facciamo noi nessun altro lo farà!
Il futuro è nostro, sta a noi cambiarlo.

 
 

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