Recensione di “The Batman” di Matt Reeves

Il film The Batman diretto da Matt Reeves, con Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne e Zoe Kravitz come Catwoman, dà inizio a quella che si preannuncia essere una trilogia di film dello stesso calibro di quella di Christopher Nolan, sempre sul Cavaliere Oscuro.

Ciò che rende unico questo film e che lo ha reso oggetto di molte critiche è sicuramente legato al fatto che ha dovuto trovare un modo per distinguersi e per innovare la figura del supereroe di Gotham, distinguendolo dal Batman di Christian Bale, molto amato dai fan.

La regia ha dunque scelto non di presentare il playboy filantropo che di notte vigila sulla città, come avevano fatto molti prima di Reeves in altre pellicole, ma ha preferito invece affidare a Pattinson il ruolo di un Bruce Wayne ferito, introspettivo e che deve ancora capire il suo ruolo nel mondo.

Di fatto questa incertezza viene meno quando Wayne indossa il costume, dimostrando anche come essendo ancora molto giovane, e quindi percependo ancora prossima la morte dei suoi genitori, sia evidente che preferisca trascurare la propria vita personale per non affrontarne i problemi.

Proprio per questo motivo prevalgono scene notturne e in quelle diurne invece è palpabile il disagio e l’inadeguatezza provate dal protagonista.

È interessante come in questo scenario instabile si inserisca Catwoman, una ragazza riservata ma al contempo incuriosita dall’irrisolutezza del protagonista, tanto da arrivare a collaborarci.

Lei anche vive una doppia vita, come cameriera in un night club e come ladra per il resto della notte; perciò è lecito affermare che, vivendo una vita completamente notturna, rappresenti quell’oscurità da cui Bruce Wayne si sente attratto e chiamato e che lo invita sempre più ad abbandonare la sua vita passata.

In queste dinamiche apparentemente sincrone, è l’enigmista a cercare di rompere l’equilibrio che pare esserci, uccidendo vari corrotti di Gotham, considerandosi un cavaliere oscuro più deciso e violento.

Anche nelle figure marginali si vede la cura che c’è stata nel costruire un mondo fedele ai fumetti in cui raccontare una storia nuova, come con il Pinguino, recitato da Colin Farrell, o anche l’ispettore Gordon, interpretato da Jeffrey Wright.

Ovviamente non possono mancare i gadget di Batman, che sono rappresentati nella loro forma più primitiva e che dimostrano come il protagonista abbia ancora molto da imparare.

Il classico mantello per esempio è sostituito da una tuta alare e la batmobile invece è ancora nella sua fase più primitiva.

Dunque è un film da non perdere e, se lo avete trovato interessante, perché non dare un’occhiata a “Batman: The Long Halloween” e “Batman: Year One”, le due principali fonti di ispirazione per la realizzazione del film.

 

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