Intervista ad un famoso scrittore: Andrea Camilleri

camilleri          Come affermano le statistiche del CENSIS, i giovani d’oggi sono tutt’altro che “invisibili”, molti di loro, infatti, basano la loro vita sull’apparire. E’ alto il numero di giovani che vorrebbe entrare nel mondo della televisione, altrettanto alto la percentuale di quelli che desiderano diventare giornalisti di cronaca rosa o di sport, pochi di politica e attualità.

Abbiamo immaginato di rivolgere una breve intervista sull’argomento ad Andrea Camilleri famoso scrittore, autore della serie di romanzi con protagonista il commissario Montalbano, lo abbiamo incontrato a Frascati durante una presentazione del suo nuovo libro “Il diavolo certamente”.

Proprio in relazione alla domanda sul rapporto che lega i giovani alla televisione, lo scritttore ha così esordito:”Le televisioni, che fino ad un certo momento sono state fabbriche del consenso, oggi hanno fatto un salto avanti e sono diventate fabbriche del credere. Del credere in cosa? In una fede di comando”.

Con poche battute in risposta alle nostre domande Andrea Camilleri ha lasciato l’immagine di una gioventù poco libera nelle scelte se non saprà valersi della cultura, come di seguito riportiamo.

D: Maestro Camilleri, prima di tutto La ringrazio per averci dato l’onore di intervistarla. Secondo Lei, da cosa nasce questa volontà dei giovani di voler diventare famosi, entrando nel mondo dello spettacolo o del giornalismo?

C: Penso che l’influenza maggiore che ricevano i ragazzi derivi dai mezzi di comunicazione, quale la televisione. Ai giovani il mondo dello spettacolo appare come una scorciatoia per ottenere qualcosa che ai loro occhi sembra più facile di ciò che è in realtà. Ma spesso e comunemente non è così. Il mondo dello spettacolo non è solamente successo e fama, perchè dietro tutte queste cose c’è studio e sacrificio.

D: Crede che i giovani siano vittime di un conformismo?

C: Come ho sempre detto: “Ero più libero io durante il fascismo che i giovani d’oggi”. Il conformismo è  uno dei motivi che porta i giovani a voler essere simili all’attore che stimano, o perché no, allo scrittore cui sono appassionati.

D: Dai dati del Censis, il 44% dei giovani legge due libri all’anno. A suo parere è una percentuale accettabile?

C: Da scrittore e da uomo appassionato di letteratura credo sia una percentuale abbastanza bassa. I giovani, sopratutto quelli che desiderano avere un futuro da giornalisti, devono leggere. La lettura di un libro può rivelarsi un mezzo culturale molto importante. Purtroppo viviamo in una società in cui i media allontanano i giovani da una comune lettura di un libro, spesso sostituita da strumenti tecnologici.

D: E sulla lettura dei giornali, cosa ne pensa?

C: La lettura di un quotidiano è essenziale per la formazione di un giovane, per il suo futuro e anche per il suo presente. Deve sapere cosa accade nel suo Paese, nella politica e nell’attualità di tutti i giorni.

D: Infine Signor Camilleri, cosa consiglia a tutti i giovani che come Lei vogliono intraprendere studi letterali e giornalistici?

C: Il consiglio che posso dare è quello di leggere, farsi una cultura e studiare. Studiando oggi si arriva, dove si vuole, domani. Considerate bene le vostre qualità e fatene il mezzo per avere successo nella vostra vita. Tentate di realizzare i vostri desideri e non fatevi influenzare da come vi appaiono semplici certe realtà. Non abbiate paura e lottate per arrivare dove volete. A quel punto non sembrerete persone importanti, ma lo sarete. Ragazzi il futuro è nelle vostre mani!

 

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